Osservando l'infografica emergono differenze profonde che non sono casuali ma affondano le radici nella storia politica, nelle scelte economiche e nella cultura finanziaria di ogni nazione.

Negli Stati Uniti, dove il 55% della popolazione partecipa ai mercati azionari, la tradizione del capitalismo diffuso, il sostegno fiscale agli investimenti e una cultura di fiducia nei mercati finanziari hanno favorito l'accumulo di ricchezza privata nelle azioni.

Al contrario, in molte economie come l'Italia, con appena il 7% di partecipazione, il welfare state, l'investimento immobiliare, la liquidità depositata sui conti correnti hanno limitato l'esposizione ai mercati azionari globali.Maggiore partecipazione ai mercati azionari ha storicamente significato rendimenti superiori.

Minore esposizione si traduce in una crescita patrimoniale piu' lenta e una minore diversificazione dei portafogli.Come private banker il mio ruolo è quello di aiutare i clienti a superare le barriere culturali e di creare portafogli ottimizzati per il rischio.

𝗟𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗽𝗼𝗿𝗰𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗼𝗹𝗼 "𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼?" 𝗺𝗮 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 "𝗱𝗼𝘃𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗲 𝘃𝗶𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗼 𝘁𝗲𝗿𝗺𝗶𝗻𝗲 𝗶𝗻𝘃𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼?".

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